Il Mare Egeo prende il suo nome da Egeo, il padre di Teseo inviato a Creta come uno dei giovani uomini e donne ateniesi che ogni anno venivano offerti in sacrificio al Minotauro. Teseo, con l’aiuto di Arianna, figlia del re di Creta Minosse, che si era innamorata di lui, uccise il mostro e fuggì insieme a lei e agli altri giovani di Atene.
Arianna fu poi abbandonata da Teseo a Naxos, e tanto lei lo maledisse che gli Dèi offuscarono la mente di Teseo e dei suoi compagni da far loro dimenticare di issare le vele bianche per segnalare al padre Egeo la salvezza del figlio. Egeo, quando invece vide le vele nere, credette che il figlio Teseo fosse rimasto ucciso e, sopraffatto dallo sconforto, si gettò in quel Mare che da allora porta il suo nome.
Questo splendido Mare divide l’Europa dall’Asia sebbene una moltitudine di isole formino come un ponte da una sponda all’altra dei due continenti. Seguendo queste isole, i mercanti dei tempi passati riuscivano ad attraversare l’Egeo senza bussole o sestanti perdendo di vista la terra per solo poche ore. Molto importanti e di grande aiuto erano anche i venti costanti da Nord che soffiano regolari per tutta l’estate. Questi venti che ora chiamiamo con il nome di origine Turca, Melteni, in antichità erano detti Etesi, dal greco Etos, ovvero Anno, in quanto spirano regolarmente ogni anno.
I commercianti potevano fare vela attraverso l’Egeo con questi venti e ritornare in primavera o autunno quando i venti da sud soffiano leggeri. Ma i venti invernali possono essere furiosi tanto che alcuni Stati proibirono ai loro commercianti la navigazione in questa stagione a salvaguardia della mercanzia.