Lefkada detta anche Leucade, ma anche Santa Maura secondo l'antica denominazione veneziana, è un’isola collinosa nel Mar Ionio che giace al largo della penisola Plavia in Acarnania dalla quale è separata da una vasta laguna che varia da 600 a 5000 metri in ampiezza. E’ collegata alla terraferma da una strada rialzata e da un traghetto. La maggior parte dell’isola è occupata da colline che si elevano fino ai 1158 metri del Monte Stavrotas e che corrono verso sud-ovest per finire al Capo Dhoukatou. La leggenda vuole che proprio da queste rocce di bianco calcare abbagliante, Saffo si gettasse in mare per l'amore non corrisposto del bellissimo Faone.
Lefkada non ha mai avuto alcuna connessione naturale con la terraferma. Il piccolo istmo sulla punta nord fu tagliato dai Corinti per farne un canale navigabile, lo stesso si può dire dell’istmo a sud della capitale che si creò a causa delle saline costruite in quei luoghi nel Medioevo.
Quest’isola è considerata una delle più belle dello Ionio per le spiagge meravigliose, le acque cristalline e i paesaggi mozzafiato. Il clima è tipicamente mediterraneo con vegetazione sempreverde degradante fino al mare. Sempre molto ventilata, è il luogo ideale per il windsurf e il kite.
La capitale Lefkada è molto caratteristica con le case in legno dalle strutture curiose dovute alla ricostruzione dopo il terremoto del 1953, ed è il centro amministratvo e culturale dell’isola. Nidri è invece il centro turistico per eccellenza con una vista spettacolare sulle isole di Skorpios, Sparti e Madauri e con molti locali caratteristici e taverne dove trovare divertimento danze e ospitalità fino a tarda notte.
Ma tutte le località piccole e grandi di Leucade sono da visistare, sopratutto i villaggi dei pescatori che conservano lo stile di vita tradizionale e il calore della popolazione isolana.
La cucina è tipicamente mediterranea con straordinari piatti a base di pesce fresco, agrumi, olive, formaggi e miele tutti di origine locale, come un superbo vino rosso prodotto da una rara varietà di uva autoctona detta vertzamì.