Già nel 900 l'isola di Pag era completamente urbanizzata; aveva mura, torri, fortezze, piazze, chiese e monasteri, case e palazzi. I cittadini erano usi al commercio, alla pesca, all'allevamento; erano marinai o produttori di sale. Il villaggio di Koljun era utilizzato come porto della città.
Il primo riferimento in un documento storico al nome Pag si ha nel 976. In quell'anno il re Drzislav liberò Pag dal dominio bizantino e pose un prefetto Croato come amministratore della città. Come molte altre città del mediterraneo, Pag ha conosciuto periodi di prosperità e di decadenza.
Nel 1192 fu costruita la chiesa di Santa Maria che ancora oggi è l'edificio dominante di Stari Grad.
Uno degli eventi più importanti nella sua storia è stato il ricevere la Bolla del re Bela IV che il 30 marzo 1244 assegnò a Pag lo stato di Borgo Reale. In seguito Pag ha conseguito una considerevole crescita economica.
La vita a Pag si svolgeva secondo un codice di leggi comune a tutto il regno, ma i cittadini avevano nostalgia della loro autonomia e fecero di tutto per riprendersela. Figura di spicco fu Belota Dobronic, un giudice che cercò di ottenere l'indipendenza economica e legale di Pag durante la Convenzione Generale Croata di Nin nel 1396.
Ci sono molti resti di case e mura in Stari Grad e anche tracce di antiche fortezze e tratturi. Tuttavia quelle meglio conservate sono le parti del monastero francescano e della chiesa romanica di Santa Maria.
Sono stati scoperti anche alcuni resti di antichi monumenti e parti di fondamenta in Stari Grad che indicano la possibilità che la città fosse esistita già nel periodo Ellenistico. L'attuale chiesa di Santa Maria sembra sia stata costruita sulle fondamenta di una vecchia basilica Croata dell'ottavo secolo.